venerdì 11 luglio 2014

Porca puttana che voglia di taralli



"Porca puttana che voglia di taralli"
ecco cosa mi passa per la testa alle ore 19:00,
mentre l'ennesimo aereo mi sorvola sopra lentamente,
pronto a poggiare a terra i suoi carrelli.
Magari arrivasse con un carico di taralli pugliesi,
ah! Sai che belli?

Ma te guarda a 33 anni, dopo averne combinate di ogni,
che vogliette che mi vengono, pronto a fare di tutto
pur di gustarmi dei friabili, saporiti taralli pugliesi.
Semplice impasto incrociato come due dita in un rituale scaramantico.
"Chi si accontenta gode" ma qui siamo ai minimi storici,
una specie di saudade culinaria da Italiano all'estero,
mi accontenterei anche di uno di quei 

pacchettini da distributore automatico,
una misera manciata, ma dovrei essere in Italia...


E invece sono al 7º piano di questo palazzo, 
dritto come un cazzo di vetro e metallo,
freddo, sterile e silente rappresentante di una società che,
nonostante si vesta tutta fashion, non ce la fa.

Tanta apparenza ma poca sostanza.
Nella macchinetta qui, solo porcherie plastificate,
gonfiate, cariche di coloranti e conservanti, correttori di acidità,
pià altra roba finta, certo non di qualità.

La cosa più sana è il bicchiere di pastica vuoto.
Perchè l'acqua della Nestlé non mi convince.
Scusate, ma che cazzo centra la Nestlé con l'acqua?
Maledetti stronzi in polvere. Tutto artificiale,
per farti dimenticare che esista qualcosa di naturale.

Ma io non dimentico facilmente...Memento!
E lo smodato desiderio di taralli pugliesi mi riporta
alla natura più rustica e genuina che ricordo dell'Italia.
Che voglia di taralli, macinarli in bocca a manciate,
inebriarmi con il sapore di olio e finocchio
e poi sciacquare la bocca da quell'impasto
con un bel bicchiere di Primitivo...ah!
Per Bacco! Per mille taralli!

Altro che queste porcherie confezionate,
cioccolata che non è cioccolata,

è un wafer che sa di polvere di cioccolato...
E infatti ha un nome di cibo per gatti, anzi,
ha un nome che è un mix tra la macchina di Supercar ed un gatto.

"Kit Kat"
Un bolide dal motore ruggente,
ma se gli lucidi il cofano fa le fusa. 


Un bolide nero intelligente,
se ha una perdita d'olio, la copre con la sabbietta. 


Un bolide nero super tecnologico,
ma ogni tanto trovi del vomito in garage, con pallotte di pelo. 


Un bolide nero,
con interno in pelo, ovvio.
L'antenna della radio, se nervosa, si muove come una coda. 


Il motore non si surriscalda mai, ma va in calore due volte all'anno. 


Ha 7 tagliandi gratuiti per la revisione. 


Se la parcheggi fuori e, sfiga vuole, passa un cane
che pensa di farsi la pisciatina sul copertone,
Kit Kat si accende da solo e investe il cane,
registra i latrati di dolore e li riproduce a tutto volume, 
sgommando in giro per la città, per intimorire gli altri cani.

Si chiama guerra psicologica,
vedi scena dell'assalto con elicotteri da combattimento al villaggio vietnamita,
con la "Cavalcata delle Valchirie" di Wagner a tutto volume
in "Apocalypse Now" di Francis Ford Coppola.

Un bolide nero,
aggressivo ed elegante.
Kristo...da zero a cento in un secondo, ma se la chiami 

non è detto che ti risponde.
"Kit..Kit!" te lo vedi Michael Knight in panico?
"Damn! Kit!? Dove cazzo sei?" situazione tesa, con il suo orologio-telefono
tenta di chiamare Kit, ma quella è distratta a puntare un passero
o si sta sistemando le frequenze radio con lo stesso impegno di un gatto
che si alliscia e pettina il pelo a colpi di lingua e saliva.

Una zoccola qualunque, in Italia, per fare scalpore con quanto era lanciata
nel prendere cazzi a manciate, (manco fossero mazzi di asparagi) 
ha scritto una cagata pazzesca intitolata "Cento colpi di spazzola". 
Melissa P. Melissa Per favore ma vai a quel paese,
ti do un passaggio con il mio bolide nero,
ti rimarrano i peli sulla gonna e...calcolando quanto sei zoccola,
chissà anche dove ti ritroverai peli di gatto.
Fodes.
Io scriverei "A colpi di lingua e saliva" per omaggiare il salone di bellezza
che ogni gatto sa gestire in totale, assoluta, indipendenza.
Quella lingua è clinex, sapone, shampoo, messa in piega, permanente,
bidet e tutto per il bebé.
Fodes.

"Lingue di gatto" no, non sono entrato in un trip felino senza ritorno,
tranquilli, è solo uno dei prodotti che trovi nel distributore automatico.
Magari ci fosse un pacchetto di taralli, altro che lingue di gatto.
Sono sempre al 7º piano, ad Oriente, sono passati solo 5 minuti,
mi scolo un altro bicchiere di acqua Nestlé.
Fuori la giornata volge al termine,
il cielo si prepara a mostrarne di tutti i colori, attimi al tramonto.
E io ancora qui in ufficio, fino alle 20:00 e senza taralli.
"Voglia di qualcosa di buono" ma non c'è Ambrogio
e non c'è niente di buono. Non sono neanche più il tipo da schiscetta.

La schiscetta, pfff! 
Ho una vita sregolata e intensa, non ho tempo per cucinare il giorno prima
e non sopporto più di avere la borsetta o il sacchetto di plastica con appresso
resti e avanzi; stufo di dimenticarmi buste e tapperware sporchi nel frigo.
Che tradotto significa: esco, bevo, mi drogo, scopo, scateno il putiferio,
danzo con il diavolo al pallido plenilunio, conquisto, perdo
e riconquisto il Bairro Alto nella stessa notte, porcate, risse, 
battaglie, assedi al pelo, non di gatto, ma di gatta, che scotta, nel letto e sul tetto. 
E quando ce l'ho il tempo di prepararmi il pranzo per il giorno dopo?
Il giorno dopo! Amico, vedi nel futuro?
Mi si gonfia il petto in fuori
e mi parte una cazziata ad alta voce alla Sergente Maggiore Hartman (*)
come in "Full Metal Jacket" di Stanley Kubrick, l'attore è Ronald Lee Ermey.
Adesso invece è Simone con lo stomaco vuoto:

"Qui non c'é futuro, qui c'è solo "Carpe Diem" e cieca disperazione!
Qui si sopravvive e basta, qui si fanno progetti a corto raggio,
qui si è così poveri che trovare 20 cent. per terra
può determinare se domani farai una colazione abbondante o meno.
Qui si boccheggia, qui non si arriva alla fine del mese,
qui ci si fa inculare con la sabbia con lavori assurdi
partoriti da una mente assurda, quanto assurda deve essere
quella fottuta forma di vita che può partorire
dei lavori e dei servizi per il Cliente." 

Cliente.
Forma di vita da trattare bene,
fino a quando conviene/scadenza della Garanzia.
Mi ricorda: Porco da allevamento.
Forma di vita da trattare bene.
Che al momento buono non si butta via niente.
Entrambi vivono in allevamenti intensivi,
ad entrambi raccontano favolette,
ed entrambi hanno una data di scadenza.

Ma goditi il presente,
"il giorno dopo", sembra un'incombente minaccia,
un film da mondo post-atomico, post-sbarco degli alleati,
post-rave party violento, post-pranzo di Natale per 10ore continuate,
post-scoperta dell' LSD, post-scoperta dei siti porno,
post-scoperta che Bush Jr. e Tony Blair avevano raccontato palle a tutti
pur d'invadere l'Iraq e fottersi il petrolio;
post-finale degli Europei andata male, quando capisci che per una partita
hai buttato 90 minuti della tua vita;
post-"Inland Empire" di David Lynch, quando capisci che
per la curiosità di vedere se ha fatto qualche altro bel film 
oltre a "Mulholland Drive" scopri invece che hai buttato 172 minuti della tua vita;
post-scoperta che a qualcuno piace "Inland Empire" e non "Mulholland Drive", 
post-McDonald, post-Berlusconi, (ci arriveremo mai?)
post-Dolly, la pecora fotocopiata dalla Natura,
post-Megan Fox, a pecora in mezzo alla Natura,
post-it.


Per fortuna c'è Moscavide.
Moscavide Santa subito!
Moscavide è donna? È un bairro, un quartiere,
quindi è donna o va dal barbiere?
Moscavide è un vecchio quartiere dove tutto costa meno di Oriente.
La salvezza per tutti quei poveracci che come me lavorano ad Oriente
e che, vivendo a Lisbona, hanno una reazione negativa davanti ai menù
con le proposte per la pausa pranzo che superano i 5€.
Ma stiamo scherzando?
Oriente è la cittadella del futuro in una città che non ne ha di futuro.
Qui si vive il presente ed il passato, non stressateci con questo futuro!
Andava bene per la trilogia di "Ritorno al futuro"
e per le copertine dei racconti di fantascienza.
Per non parlare della vasta e potente comunità di fan di Star Trek e Guerre Stellari.
Nessuno ce l'ha il futuro, neanche esiste ancora.
Ma qualcuno ce l'ha già fottuto in qualche modo,
o peggio ancora ce l'hanno ipotecato.
Mmmh, mumble mumble.
C'è così tanta crisi che neanche ti puoi permettere di pensare al futuro.

Sto già andando in acido.
Ma lo stomaco è davvero pieno di acido.
Cibo no di certo, guarda te che voglia mi è venuta.
Taralli, tarallucci miei, che capriccio.
Ci vorrebbe la macchina di "Ritorno al Futuro"
e potrei tornare a tre anni fa, in Salento
e fare un carico di taralli, di mare, di Sole e di vento.

Guardo sotto, in strada, dal 7º piano
non vedo una DeLorean parcheggiata sotto.
"Damn!"
Poi mi ricordo di "Kit Kat".
Oggi l'orologio-cellulare esiste davvero, il mio amico algerino Willy ce l'ha.
Me lo ha mostrato: "Cazzo figata! Quanto l'hai pagato?"
"160 €" mi risponde lui; "Ma te sei scemo" gli ho risposto io. 

Ah, se ci fosse Kit Kat...
gli agiterei un topo di pezza davanti al cofano,
tipo bastone con la carota con il mulo
e la convincerei ad andare fino in Salento,
a fare carico di tarallucci.
Lisbona > Barletta tutta a 270 km/h
con "Fire it up" di Busta Rhymes a tutto volume, yo!

Che poi Barletta non é in Salento, ma mi suonava bene come destinazione,
almeno per la folle corsa tutta a 270 km/h.
Barletta è un comune italiano di 94.722 abitanti,
capoluogo insieme ad Andria e Trani della provincia di Barletta-Andria-Trani,
in Puglia.
La provincia di Barletta-Andria-Trani si chiama BAT.

BAT!
BATMAAAN!
E sulla sigla del vecchio telefilm,
quello dove Batman (Adam West) ha la pancetta
e ci sono i cartoon per esaltare i rumori dei pugni...
Adesso é il mio stomaco a fare "POW"
"PAO" "SBRAN" "WOW"
e su quella fantastica e spensierata sigla,
vi saluto, con affetto,
consapevole che non c'è soluzione ai taralli
e che non c'è nessun domani senza una soluzione.

Quindi,
troviamo i taralli,
pasteggiamo con del buon vino
e troviamo una soluzione.

Mal che vada si dirá "è finita a tarallucci e vino".

Magari!
Qui la giornata in ufficio non è ancora finita,
ma la pausa sì, son passati 15 minuti.


Fine.


(*) http://emo.merda.forumcommunity.net/?t=15865484
Discorso integrale del Sergente Maggiore Hartman.

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